Quest’anno ho partecipato ad un corso specifico per il racconto del territorio per poter mettere la testa e le mani su un argomento che già faceva parte della mia produzione ma che sentivo di poter approfondire.
Da questo corso è nato “Un sogno a Crespellano”, la storia di un fotografo dimenticato e delle sue foto ritrovate 50 anni dopo. Foto scattate tra la fine degli anni ’40 e l’inizio degli anni ’50, inedite, che immortalano la vita a Crespellano e Pragatto (Valsamoggia) in quel periodo.
C’è stata la possibilità di lavorare con un archivio di oltre 200 fotografie, di intervistare sia Giuseppe Savini, colui che trovò le foto e diede il via alla ricerca, sia alla vicedirettrice della Rocca dei Bentivoglio, ente che si è occupato dell’archiviazione e dell’organizzazione di diverse mostre incentrate su queste foto, ma anche di alcuni protagonisti, alcuni testimoni diretti.
Tutto ciò ci ha permesso di fare un lavoro emozionante e di grande valore che al momento è in proiezione nei territori interessati.
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